giovedì 10 marzo 2011

atto di abbandono di Robert Kennedy

Io mi abbandono, o Dio,
nelle tue mani.
Gira e rigira quest'argilla come creta
nelle mani del vasaio.
Dalle una forma e poi spezzala, se vuoi,
come fu spezzata la vita di John, mio fratello.
Domanda, ordina " cosa vuoi che io faccia,
cosa vuoi che io non faccia?".
Innalzato, calunniato, consolato, sofferente,
inutile a tutto, non mi resta che dire,
ad esempio della tua Madre:
" Sia fatto di me secondo la tua parola".
Dammi l'Amore per eccellenza, l'amore
della Croce, ma non delle croci eroiche
che potrebbero nutrire l'amor proprio,
di quelle croci volgari, che purtroppo porto
con ripugnanza...di quelle che s'incontrano
0gni giorno nella contradizione, nell'oblio,
nell'insuccesso, nei falsi giudizi, nella
freddezza, nei rifiuti e nei disprezzi degli altri,
nel malessere e nei difetti del corpo,
nelle tenebre della mente e nel silenzio e aridità
del cuore.
Allora, solamente Tu saprai che Ti amo,
anche se non lo saprò io, ma questo mi basta.

3 commenti:

  1. Ringrazio il confessore per avermele indicate. Quando nel cuore dell'uomo c'e' Gesù, Dio parla all'uomo.

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  2. Fin da prete novello ho avuto tra mano questa preghiera. È troppo bella. In paradiso, un giorno, mi unirò a "Bob" e a tantissimi Amici per la Sinfonia e la festa eterna! Deo Gratias!

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  3. Sono parole che escono da un cuore che crede nell'Amore di Dio e si abbandona totalmente a Lui accogliendo la propria croce per seguirLo.
    Una grande lezione di umiltà.
    Grazie, fratello Robert!

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